Istruzioni delle meditazioni
*tutte le pratiche prevedono 5 minuti accademici prima di iniziare
Meditazione Guidata
da 30 a 35 minuti
Zazen e Mindfulness sono le basi da cui traggo ispirazione maggiormente.
L'orientamento principale è il senso di unità che è la naturale esperienza di presenza per ognuno di noi, con questa pratica è possibile lasciar cadere i veli che impediscono questa esperienza, non si tratta realmente di raggiungere uno stato di consapevolezza diverso, quanto di imparare a non concedere energia alle abitudini che sostengono la separazione, quando sono totale nel non fare sono totale nell'essere.
Per questa pratica non ci sono vere e proprie istruzioni, la meditazione è guidata quindi non dovrai fare altro che sederti comodo/a e lasciarti guidare.
indicazioni pratiche
attrezzatura e gestione dello spazio
Non è necessario nessun tipo di attrezzatura specifica, puoi benissimo sederti su una sedia o su un divano, ovviamente se hai un cuscino da meditazione tanto meglio.
Ti consiglio inoltre di usare abiti comodi che ti permettano di respirare liberamente e di sentirti a tuo agio.
Puoi praticare ovunque ma è probabile che un luogo silenzioso dove ti senti al sicuro e senza distrazioni ti possa essere d'aiuto, sopratutto le prime volte.
Inquiry
30 minuti + condivisione facoltativa
Tecnica di auto-esplorazione a coppie (o terzetti).
Nella prima parte impariamo ad ascoltarci per sentire "Come sto ?" portando attenzione a sensazioni fisiche emozioni e pensieri che descrivono la tematica che sto vivendo in questo momento.
nella seconda parte esploriamo direttamente il momento presente per portare consapevolezza nella tematica in questione e far venire a galla tutte le informazioni che si nascondono sotto il livello di consapevolezza.
4 pilastri
Amore per la Verità
"La Guida"
La usiamo per sostenere il processo di crescita, per andare oltre gli autoinganni della mente. È come una lanterna che fa luce nel buio dell’inconscio distingue il falso dal vero, le scorie dalle risorse.
Praticare l’amore per la verità vuol dire non concedere sconti all’ego, essere pronti a smascherarsi a qualunque costo.
Curiosità e Leggerezza
"il come"
Il mezzo che usiamo per navigare nell’ignoto, senza curiosità non c’è indagine e senza leggerezza non c’è piacere.
Praticare curiosità vuol dire ricordarmi che qualunque esperienza vivo la sto vivendo da un punto di vista che non è l’unico possibile, così nascerà istintivamente il desiderio di chiedersi cosa c’è oltre.
Praticare leggerezza non vuol dire togliere impegno ma ricordarsi che tutto scorre, da questo punto di vista la leggerezza diventa un supporto all’esplorazione, da la possibilità di fare esperienze intense, anche difficili, passandoci attraverso senza rimanerne impigliato.
Stare nel Corpo
"La Presenza"
È il mezzo di trasformazione, il cambiamento radicale nelle abitudini disfunzionali che solitamente avvengo all’interno della testa e li restano, escludendo il corpo che poi ne soffre in svariati modi, includendo nuovamente il corpo abbiamo a disposizione un punto di vista completamente nuovo con moltissime risorse a cui attingere.
Praticare presenza vuol dire entrare in connessione col corpo, esplorarlo ed accorgermi che è un viaggio senza fine, con mille sfumature nuove ogni volta che ci porto l’attenzione.
"La Libertà"
Riconosco di non Sapere
L’idea di sapere è deleteria per la pratica perché il momento presente si svela costantemente attimo dopo attimo, è perciò impossibile sapere cosa sta per succedere e convincersi del contrario è un modo che ha l’ego per tenerci nella zona di confort, dove non c'è evoluzione.
Praticare il non sapere sostiene tutti e 3 gli altri pilastri, l’unico momento che posso davvero conoscere è questo, ed è un esplorare più che un sapere, si ci può essere anche la comprensione mentale, ma è uno soltanto degli eventi che stanno accadendo ora.
Koan
40 minuti + condivisione facoltativa
È una tecnica di meditazione a coppie orientata direttamente al senso di essere, lo scopo è vivere l'esperienza della nostra Vera Natura, sacra e profana contemporaneamente, nel momento presente.
I Koan sono le domande che usiamo per fare questa esplorazione: "Chi sono io? ; Chi c'è dentro?"
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4 passi
Direzione
"Guardare dentro"
Per prima cosa dobbiamo volgere l’attenzione all’interno, abitualmente tendiamo a portarla verso oggetti esterni, come lo schermo del telefono o queste parole che stai leggendo. L’indagine diventa meditazione solo quando è il soggetto ad essere indagato, altrimenti stiamo semplicemente allenando una capacità della mente. Per aiutarti puoi portare l’attenzione sul respiro, sulla forza di gravità che agisce sul corpo, sul senso di verticalità che si sente nell’opporsi alla gravità stando dritto sulla schiena o in qualunque altro modo ti possa essere di sostegno.
Intenzione
"L'energia vitale"
È l’energia che mettiamo a disposizione del processo, molto più profonda della semplice forza di volontà, l’intenzione è una qualità dell’essere che continuamente ci muove verso noi stessi, non dobbiamo far altro che metterla a fuoco. Nel quotidiano si manifesta con il desiderio di incontrare persone che ci rispecchiano, con il desiderio di meditare, spesso viene descritta come un movimento indipendente a cui posso allineare le mie azioni (oppure no) come quando ti piace una persona, non dipende da te, semplicemente qualcosa va in quella direzione.
Apertura
"Dire si alla vita"
Qualunque cosa accada durante l’esplorazione mi do il permesso di sentirla e di viverla! Anche se non la capisco, non ha senso o non mi piace. Questa è la chiave della trasformazione. Abitualmente sprechiamo moltissima energia nel rifiutare parti di noi stessi, per poi relegarle nel sub-conscio dove diventano un peso da portaci dietro.
Espressione
"Portare alla luce"
L’ultimo è il passo che ci permette di portare a termine la trasformazione, mentre l’esperienza sta avvenendo la comunico a voce alta, così la porto ad un livello cognitivo molto più consapevole, le nuove risorse tornano disponibili e le scorie vengono scaricate. Inoltre comunicando me ne prendo la responsabilità, solo prendendomi la responsabilità della mia vita posso tornare ad esserne il padrone. Per aiutarti ricorda che comunicare non è solo dichiarare ad alta voce, comunico anche con le mie emozioni, con il corpo, con la luce che ho negli occhi. Datti il permesso di essere comunicazione, di vivere mentre comunichi ed il Koan farà il resto.